Sabato 27 agosto 2011 – Diciasettesimo giorno
Il monumento del Monte Rushmore è quel famoso complesso scultoreo che si trova nello stato del Sud Dakota e riprende il viso di quattro Presidenti degli Stati Uniti.
La montagna deve il suo nome a Charles Rushmore, un avvocato di New York che nel 1885 stava conducendo uno studio sull’estrazione mineraria nelle Black Hills, anni dopo lo stesso Rushmore sovvenzionò la scultura con 5000 dollari, la cifra più alta stanziata da un privato negli Stati Uniti fino a quel tempo.
Su una grande parete di roccia, lo scultore Gutzon Borglum scolpì i volti di quattro famosi Presidenti americani: George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abramo Lincoln, scelti rispettivamente come simboli della nascita, della crescita, dello sviluppo e della conservazione degli Stati Uniti. La scultura fu iniziata nel 1927 e proseguì, con l’impiego di 400 operai, sino alla morte dello scultore, la scultura fu poi finita dal figlio Lincoln.
L’opera è alta circa 18 metri ed è un’ importante. meta turistica, anche per le bellezze naturalistiche delle Black Hills e costituisce il simbolo dei primi 150 anni della storia americana. Inizialmente dovevano essere scolpiti i quattro busti per intero, ma poi per mancanza di fondi ci si limita ai soli visi.
Per celebrare la storia dal punto di vista dei Nativi americani, è in costruzione sempre nel Dakota del Sud un’altra grande scultura nella roccia: il Crazy Horse Memorial, dedicato a Cavallo Pazzo.
Terminate le due visite ci spostiamo per visitare una curiosità americana, il centro commerciale WALL DRUGS, ambientato nel Far West e poi vista la vicinanza facciamo un salto a vedere il Badlands N.P.
Rientriamo verso ovest, come al solito, si è fatto tardi, sono sempre tante le cose da vedere che le 24 ore non sono sufficienti, troviamo da dormire in un campeggio che ci affitta una Cabin, a Sundance, conosciuta nel mondo per il famoso festival cinematografico, il gestore è molto carino ed amichevole offrendoci un prezzo conveniente e regalandoci la biancheria di ricambio, riusciamo così a cenare in veranda.