MONTREAL
Settembre 04, 2022 | Montreal – Québec – Canada – Venticinquesimo giorno

Giornata autunnale, con cielo grigio e pioggia fine ed insistente, quale miglior ragione per rintanarsi nel sottosuolo? , al Pari di Toronto anche qui è stata creata una città sottoterra dove gli abitanti di Montréal affrontano le rigide temperature invernali, si chiama Resò dove in teoria è possibile vivere senza mettere piede all’esterno, una rete di oltre 30 km di passaggi ben illuminati con più di 1600 negozi, 200 ristoranti, alberghi, cinema e sale da concerto.

L’intensità della pioggia è diminuita di un poco e decidiamo di uscire nuovamente allo scoperto e ci spostiamo nella zona nord orientale della città e più precisamente nel quartiere denominato “Le Village” patria del movimento gay cittadino, con lo spostamento dell’università questa zona era caduta in mano al crimine ed all’incuria, oggi è considerato invece sinonimo di libertà e vitalità, straboccante di locali, bistrot, caffè e ristoranti frequentati da gente di ogni tipo, ogni anno vi si tiene un evento che celebra il Gay Pride con una grande sfilata.

Si racconta che abbia una vita notturna molto scatenata per via dei suoi locali alla moda e delle numerose discoteche, ma per come l’abbiamo trovato noi, era alquanto dimesso, sarà stato per il tempo inclemente o per via dell’ora mattutina domenicale, ma si è rilevato ai nostri occhi alquanto insignificante.
Locali in prevalenza chiusi e pochissima gente in giro
Ci spostiamo a piedi lungo Rue Sainte- Catherine per arrivare nel quartiere latino, zona studentesca per eccellenza, con svariati murales ad abbelire le facciate dei palazzi.
Anche qui poca gente in giro ma la via principale Rue Sainte-Denis, strabocca di locali, bar e ristoranti delle più svariate nazionalità, Italiani, Portoghesi, Spagnoli e Messicani che testimoniano (si presume) l’alta vitalità notturna.
Proseguendo la nostra passeggiata sotto la pioggia giungiamo nel quartiere cinese, anche se qui di cinese è rimasto solo il nome, ormai i ristoranti e i negozi di questo vecchio quartiere sono gestiti in prevalenza da immigrati vietnamiti e thailandesi, arrivati a Montréal a seguito degli avvenimenti succedutesi nel Sud-Est Asiatico nel corso del XX secolo


Montréal – Quartiere Latino

TUTTE LE TAPPE DEL NOSTRO VIAGGIO
Montréal – Chinatown
Finalmente ha smesso di piovere, anche se il cielo resta sempre incolore, ritorniamo nella città vecchia, oggi vero cuore cittadino, tutto ebbe origine da qui, quando nel 1642 i primi coloni guidati da Paul Chomédy e Sieur de Maisonneuve fondarono il loro villaggio cattolico, che ben presto si trasformò in un fiorente centro per il commercio delle pelli.
Con la ricchezza comparvero anche i primi monumentali palazzi con mura in pietra, oggi ombelico del quartiere è la quadrata Place d’Armes dove sorge la basilica di Notre-Dame-de-Montréal, la più antica e grande chiesa della città.
Girovaghiamo senza meta per le lastricate vie del quartiere, Rue Sainte-Jacques, Rue Francoise Xavier, Rue Saint-Paul e l’angolo più frequentato della Vieux-Montréal: Place Jacques-Cartier, situata in lieve pendio è costantemente invasa dai turisti, animata da artisti e musicisti di strada, risuona dei discorsi e delle chiacchiere provenienti dai dehors dei ristoranti affacciati sulla piazza.

Vieux-Montréal – Places Jacques-Cartier
Camminiamo fino alla chiesa del Buon Soccorso dove è possibile salire sulla torre per osservare il panorama, a conti fatti alquanto insignificante.
E’ ora di pranzo e ci gustiamo una fumante Poutine per poi partecipare alla visita della basilica, luogo iconico cittadino, disegnata dall’architetto americano James O’Donnell , è un trionfo di decorazioni in legno, dipinti, sculture e vetrate istoriate opera dell’artigiano canadese Victor Bourgeau.

Veduta dal campanile della Chiesa del Buon Soccorso

Altare e navata centrale Basilica Nostra Signora di Montréal
Consumata (come dolce) un’altra deliziosa “coda di castoro”, abbiamo fatto il carico di calorie per poter affrontare il Plateau Mont Royal, il quartiere più giovane, vivace e creativo di Montréal. Nasce come quartiere operaio per trasformarsi negli anni 60′ e 70′ del secolo scorso in residenza bohémienne di numerosi cantanti ed artisti. Oggi trasformatosi in elegante zona residenziale ha conservato ancora l’atmosfera di un tempo, le sue vie si presentano gremite di caffè con tavolini all’aperto, ristoranti e boutique alla moda.
Altra importante caratteristica del quartiere è quella di essere il prologo alla salita al Mont Royal, il luogo migliore per vivere la natura ed ammirare il miglior panorama della città .

Plateau du Mont Royal – Beaver Lake
Gli abitanti di Montreal, frequentano e amano molto quel luogo che chiamano confidenzialmente la loro “montagna”, uno spazio verde creato dallo stesso architetto, Frederick Law Olmsted, che progettò anche il Central Park Newyorchese.

Plateau Mont Royal – Punto panoramico “Observatoire de l’Est”
Questo immenso parco alberato, è frequentato da numerosissime persone che praticano le più svariate attività, chi va in bicicletta, o a cavallo, chi fa jogging, chi semplicemente passeggia o si ferma per fare un picnic.
Noi saliremo subito al primo belvedere detto l’osservatorio dell’Est, dicono frequentato in prevalenza dalle coppie d’innamorati, attraverso un lungo sentiero nel bosco per poi scoprire che si può più comodamente arrivare in auto, la vista però non ci affascina molto, è alquanto insignificante.
Molto più interessante il punto panoramico Kondiaronk situato nei pressi dello Chalet du Mont-Royal, una sontuosa villa d’epoca in pietra utilizzata in estate per lo svolgimento di concerti di alto livello. Dalla terrazza del belvedere si aprirà di fronte a vostri occhi una vista impareggiabile sui grattacieli cittadini.

Belvedere Kondiaronk

Chalet du Mont-Royal
Visto che il tempo ha girato al bello, la giornata non è ancora finita, scendiamo in città e con la metropolitana ci portiamo presso il “Centre Sportif du Parc Olympique” il posto che ha ospitato tutti gli sport acquatici svoltisi nel corso dell’olimpiade nell’estate del 1976.
Sul posto a parte una mega sala cinematografica molto frequentata dai giovani del luogo, c’è una serie di edifici moderni, lo stadio, il centro sportivo e la Montréal Tower, la torre inclinata più alta del mondo il cui apice ospita una piattaforma in vetro che offre una vista straordinaria sullo stadio e sulla città. Purtroppo però niente era visitabile, tutto chiuso, e la zona interessata da vasti lavori di manutenzione. Finisce così la nostra giornata, dopo aver percorso oltre trenta km a piedi facciamo rientro al nostro alloggio per una cena rigenerante e il meritato riposo.

Montréal Parco Olimpico – la torre inclinata

Montréal – panorama notturno dal terrazzo del nostro alloggio
Pernottamento: 2175 Boulevard de Maisonneuve – Montreal – Quebec
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